Recensione del libro “Le pietre di Nur” di Vindice Lecis, edizioni Condaghes

“Le Pietre di Nur” di Vindice Lecis, edizioni Condaghes, Collana Narrativa “I Dolmen”.

Uno scrivere asciutto, essenziale, da giornalista di grande scuola.
Vindice Lecis avvezzo a raccontare i fatti e misfatti, alterna i ruoli di giornalista e scrittore o meglio miscela queste due arti in modo raffinato nel suo romanzo “Le pietre di Nur”.
Srotolando questo antico papiro vecchio di circa trenta secoli, architetta un affresco storico antropologico di un’oscuro e lontano periodo nuragico. Costruisce e narra immagini talmente nitide da sembrare le scene di un film. Dunque bravo in regia e in sceneggiatura.
Le ambientazioni guerresche, l’abbigliamento, le armi, l’attacco alla torre-fortezza, sono dettagliate e coinvolgenti, evidenziano la navigata penna del cronista.
Ho letto le 240 pagine trovando un interesse crescente nel percorso letterario e descrittivo di Vindice Lecis.
L’immagine del “Villaggio del traditore Percalinai” porta la memoria del lettore al villaggio medioevale di Santa Cristina.
Lecis scrive:

“La federazione dei popoli nuragici decide di opporsi all’inarrestabile conquista dei suoi territori …”

Un desiderio inconscio dello scrittore, traslato ai nostri giorni, come un volere i sardi più uniti e compatti! Un volere i sardi artefici del proprio avvenire, liberi fra popoli liberi.

Grazie ad un’altra bella penna della nostra terra.

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Le Pietre di Nur

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